Sono anni che questa villetta dimenticata riposa tranquilla, circondata e protetta dagli occhi delle case vicine. Troppe volte, passando davanti, fantasticavamo su quale storia potesse raccontare questa abitazione, ma abbiamo sempre desistito… fino ad oggi.
Avvicinandoci e sospirando, con sommo gaudio, troviamo una porta aperta… qualcuno ad attenderci? O un invito ad entrare? Non resistiamo e incuranti di tutto varchiamo la soglia.
Quando troviamo un ingresso spalancato siamo un po’ diffidenti e ci muoviamo con estrema cautela, decidiamo di attendere qualche secondo in silenzio prima di cominciare l’esplorazione per capire se siamo davvero le sole persone all’interno.
A primo impatto, guardandoci intorno notiamo subito che i proprietari avevano buon gusto per l’arredamento e probabilmente l’abitazione è stata abbandonata da più di una decina di anni. Superato il piccolo ingresso, entriamo nella prima stanza, un piccolo ufficio con una libreria piena di testi di letteratura e analisi logica, probabilmente qualcuno in famiglia lavorava come insegnante.
Il deterioramento dell’edificio è più che evidente nel salottino, dove l’intonaco del soffitto, per via dell’umidità (vista la posizione esposta verso mare) cade a pezzi.
Notiamo subito una collezione di ottime bottiglie di amari e whisky e subito intuiamo come la famiglia che abitava qui amasse trascorrere belle serate invernali attorno al camino acceso con un paio di amici, sorseggiando distillati e giocando a carte. Girando nel piano terra troviamo delle scale che portano ai piani superiori, dove probabilmente abitava un’altra famiglia. L’appartamento al piano superiore ci lascia senza parole: tanti oggetti ancora all’interno e un arredamento alla moda, o meglio, alla moda di quegli anni 80: troneggia un poster di Mina ancora appeso sulla parete, l’ultima “abitante” rimasta in questa casa, dove ormai tutto è spento.
Foto: Sylvia Perozzi e Leonardo Luconi
Se questa villetta dimenticata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati delle Marche?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
I luoghi che noi di Ascosi Lasciti esploriamo e documentiamo, seppure omettendone volutamente alcune informazioni a fini di tutela, spesso risultano pericolosi o inagibili: raccomandiamo di NON VISITARLI autonomamente, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage. Per prendere parte attiva senza rischi a questa missione, iscriviti al nostro gruppo, oppure, se l’impegno che vuoi prestare è maggiore, supporta l’associazione omonima tesserandoti. Potrai beneficiare di contenuti esclusivi e materiale inedito.
Per essere sempre aggiornato sulle nostre ultime esplorazioni, basta iscriverti al nostro nuovo canale Youtube oppure seguirci sulla nostra pagina Facebook, tra le più grandi community urbex in Italia, sul nostro profilo Instagram, tra i più seguiti in tutto il mondo sul tema dell’abbandono edilizio ed il neo-nato profilo tiktok.

Il gruppo è formato da Alessandro Magno, Valentina Santamaria, Sylvia Perozzi e con ultima aggiunta di Silvia Sampaolo, la nostra curatrice di tik tok e youtube. Insieme si occupano della ricerca di nuovi posti nel territorio marchigiano e la stesura di articoli per il sito di Ascosi Lasciti. Sylvia è anche la fotografa del gruppo.