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Mi sono sempre chiesta cosa spinga o cosa costringa alcune persone, un giorno della loro vita, a prendere la decisione più o meno sofferta di chiudere il portone, lasciarsi alle spalle anni trascorsi di gioie, speranze, dolori e consegnarli alla memoria.
Ho sempre immaginato quale potesse essere la sensazione del momento: il cuore pesante, il rimbombare dei passi sul pavimento, un ultimo sguardo alle cose lasciate alla rinfusa sul tavolo, sul letto e negli armadi di quel casolare ormai silenzioso, immerso nella campagna toscana.
Quella casa, abbandonata da almeno un decennio, si è svelata a noi visitatori.
Non appena entrati, come facciamo sempre in punta di piedi e con rispetto, nonostante l’iniziale degrado, la villa ci ha raccontato un
po’ della sua storia.

Ville abbandonate Toscana

In questa storia c’è una lei, una ragazza ambiziosa e piena di sogni, e c’è un lui, abile medico del paese.
I due erano molto innamorati, sin dalla gioventù, quando lui studiava e lei lavorava nell’ azienda agricola di famiglia. Rovistando, non mancano tracce del periodo universitario e delle specializzazioni successive, come libri, appunti e quaderni dei corsi, accatastati nei vuoti corridoi.
Questo era il loro nido d’amore, la casa che avevano desiderato : un grande caminetto, un lungo corridoio pieno di stanze illuminate con applique decorate in ceramica, un giardino con grandi alberi.
Entrambi poi erano appassionati di musica. In una stanza con una vecchia vetrinetta ed una libreria, troneggia un ben conservato pianoforte nero a coda; forse è proprio lì, mentre lei suonava una melodia classica, che si erano scambiati le loro promesse e sempre lì, in ginocchio, quell’uomo aveva dichiarato la sua proposta di matrimonio.
Del grande giorno è rimasto qualche ricordo, qualche partecipazione consegnata dalla tipografia e soprattutto l’abito da sposa : un abito di pizzo bianco semplice ed elegante.

Sono stati anni felici e da questa unione sono nati due figli, un bambino e una bambina.

Qualche giocattolo lo si può scorgere qua e là, nelle loro stanze semivuote, come poi se ne siano andati non si sa con certezza. Qualcuno dice che il medico sia stato trasferito e che la moglie lo abbia seguito o che i figli siano andati a studiare all’estero.

Il loro nido, la casa dei sogni e della loro promessa è stata a mano a mano lasciata a se stessa. Il degrado della villa è cresciuto sempre più negli anni, nonostante molte cose siano rimaste inermi, proprio come erano state lasciate.
In cucina ci sono ancora le stoviglie e alcune conserve, il ripostiglio e la stanza della dispensa sono piene di oggetti lasciati senza più un ordine, nei mobili e sul pavimento. Le camere, con gli armadi chiusi e l’odore di muffa e di umidità conservano ancora abiti, cappelli, e biancheria da letto.
La scrivania coi libri dei figli e la cameretta con i decori di ferro battuto sembrano ancora aver voglia di dire qualcosa di loro.
Nel bagno azzurro, lo specchio ovale riflette la luce della finestra, ancora appoggiate alla mensola di vetro, le bottiglie rosa, vuote di profumo, come ultimo tocco di femminilità.

Ci congediamo dalla generosità e dall’accoglienza di questa dimora, uscendo silenziosi come a suo tempo fecero i proprietari.
Nonostante l’iniziale degrado del tempo, la villa, protetta dal rigoglioso e trascurato giardino, sta mantenendo la sua promessa: sta cercando di sopravvivere all’abbandono, nell’attesa che qualcuno riscatti la sua solitudine per tornare ad essere il luogo accogliente di una nuova storia da raccontare.  

Foto e articolo dei Collaboratori Toscani: Tiziano Tino e Irene Fedeli

Se il degrado di questa villa ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Toscana?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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