Come riassumere il percorso e l’umanità di un imprenditore?
Mi viene in mente questa frase: una felicità collettiva che genera efficienza.
Le competenze tecniche e l’alto livello professionale sono sicuramente indispensabili per portare avanti un’attività al meglio, ma non bastano, il lavoro è un universo straordinario, che va arricchito con costanti stimoli e idee, le quali possono venire dalla creatività di ciascuno, così come dalle azioni più semplici.
Quindi come mettere in pratica tutto questo?
L’ex proprietario di questa residenza abbandonata l’ha sicuramente fatto, scegliendo un ingrediente vitale per l’impresa, quanto indispensabile. Mettendo la persona al centro. “La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo…” disse una volta Adriano Olivetti, grande imprenditore.
Senza mai dimenticare il fondamentale dovere di creare benessere nelle imprese. Insomma, lasciare libere, le persone che fanno parte dell’azienda, di portare il proprio carattere e le proprie passioni, sui luoghi di lavoro, solo così che può migliorare l’intera organizzazione. Aiutarsi, farsi contaminare dalle idee e dalla forza di tutti, e allo stesso tempo rispettarsi, sempre.
Questo è quello che traspare sia dalla sua storia, sia dalla sua casa. In posizione generosa, domina il centro storico di questo piccolissimo comune nell’entroterra marchigiano, tutto questo luogo sembra congelato in una capsula del tempo, sembra anche che apparentemente non ci sia nemmeno la polvere, come un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Finemente arredata in un sublime connubio di modernità e antichità, il palazzo racchiude la storia imprenditoriale di quest’uomo savio.
Poi a braccetto, un costante impegno civile, e la tutela del bene sociale che riguarda tutti, anche in politica per cercare di fare il bene del territorio, l’ormai scomparso padrone di casa fu anche Sindaco e Assessore, impegnato nella cultura.
Purtroppo però tutte le storie hanno un epilogo, per quanto saggio e grande quest’uomo ha dovuto spesso lottare contro decisioni regionali e leggi a volte ingiuste, le quali nel tempo, hanno leso il benessere creato con anni di fatica nella piccola valle.
“Ogni giorno che passa il futuro mi sembra sempre più nero… Mentre il passato, anche con i momenti più brutti, diventa sempre più luminoso…“
Se questa residenza abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di palazzi abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati delle Marche?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Nato nel 1986. Fotografo per passione dal 2007. Appassionato di fotoreportage, ha trovato nell’Urbex un altro modo di raccontare storie.
Caporedattore per il blog decennale di Ascosi Lasciti.