“L’ultimo tram arriva alla fermata, ma nessuno sale e nessuno scende…” È questa la frase che mi accompagna per tutto il viaggio, come un mantra, e rimbomba sempre più forte nella mia testa quando mi trovo faccia a faccia con una vettura tranviaria, in servizio per conto della GTT, i trasporti pubblici torinesi per intenderci, completamente abbandonata. Nella nebbia mattutina, io e lei soli, nel mezzo di un parco fluviale. A prima vista è bellissima, coloratissima, nonostante non goda di buona salute. Tutti i vetri infatti sono infranti, le porte spalancate, i comandi “strappati” e portati via chissà dove. I vandali sorprendono sempre!
Una fila di seggiolini per fortuna è rimasta, non intatta ma esiste. Contrariamente alle buone norme igieniche, mi siedo. La mia mente automaticamente parte per un’ultima corsa, insieme ad altri viaggiatori, di tutte le età, attraverso le più belle vie e piazze del capoluogo piemontese. Risvegliandomi la domanda sorge spontanea, ovvero come ha fatto ad arrivare fino a qui visto che intorno si espandono esclusivamente campi coltivati? Una delle tante leggende metropolitane nate dopo il ritrovamento, narra che il tram fosse parte integrante di un carico merci imbarcate su un cargo proveniente dal Mar Adriatico, che si arenò sulle sponde del fiume Po. Da qui la scelta di lasciarlo “parcheggiato” lungo la riva con l’intento di recuperare la vettura in un secondo momento. Cosa che non avvenne mai lasciandola deteriorare con il passare del tempo, alimentando l’alone di mistero come ogni buona leggenda vuole.
La realtà invece parrebbe ben diversa e meno romanzata: nel 2012 infatti l’ATTS, ovvero l’Associazione Torinese dei Tram Storici, avrebbe ideato un progetto insieme alle Amministrazioni locali per l’installazione di una vettura tranviaria, come attrazione turistica e centro ricreativo all’interno del parco fluviale. Il successivo cambio di amministrazione purtroppo avrebbe fermato il progetto, lasciando il tram abbandonato a se stesso ed in balia dei vandali.
Il sole è ormai alto quando virtualmente arrivo insieme alla vettura al capolinea, salutando un pezzo di storia a tutti gli effetti, lasciandola nuovamente avvolta dai rovi e dalle sterpaglie, memore di quel breve ma intenso viaggio onirico.
Se questo tram abbandonato ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di veicoli abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente altri luoghi abbandonati del Piemonte?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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