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Prima del crollo dell’Unione Sovietica, Chagan era una città chiusa, la quale ospitava all’incirca undicimila residenti, per lo più personale stanziato nella base militare “Dolon“, una delle sei basi operative per i bombardieri strategici a lungo raggio. In quanto tale, faceva chiaramente parte del deterrente nucleare dell’URSS, le bombe atomiche furono testate principalmente nel vicino poligono di Semipalatinsk. Potrebbe anche essere stato, che alcuni dei test della bomba atomica, sganciati dall’aria, siano stati effettuati da aerei decollati dalla suddetta base.
Fondata all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso, ha ospitato gli iconici: Myasishchev M-4 “BISON“, Tu-95 “BEAR“, e il recente Tu-160 “BLACKJACK“. Quest’ultimo sviluppato come controparte al Rockwell B-1 “LANCER” statunitense fu preso in consegna dalla neonata Federazione Russa nel 1992. Nel 1994 nella base rimanevano solamente velivoli obsoleti, e in breve tempo venne chiusa.

La città si divide in due metà. Da una parte c’è l’ex base aerea vera e propria, che i locali chiamano “aerodromo” in russo. Dall’altra, c’è cosa resta del centro abitato, una città fantasma vera e propria. C’erano: un asilo, una scuola secondaria e uno stadio; verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso, tutte le unità militari furono ritirate, dopodiché la popolazione diminuì drasticamente.

La città disabitata di Chagan è oggi solo un’ombra della sua antica gloria, anche se questo suona più negativo di quanto dovrebbe. Da un lato, quella gloria deve essere sempre stata piuttosto limitata, dato che la caratteristica principale della città erano i tipici condomini di quattro o cinque piani in stile sovietico. Ancora si possono vedere i due gruppi di blocchi residenziali vuoti. Nella metà orientale è un insieme di gusci vuoti grigi, a ovest una fila di blocchi è dipinta di un colore rosato quasi incongruo. L’intonaco scrostato delle pareti esterne assume quasi la forma di mappe geografiche.

Gli ex residenti gestiscono un sito web, per mantenere viva la memoria della loro vecchia casa. Ma nel sito stesso rimane ben poco, a parte le rovine semidistrutte e un lapide memoriale di granito a forma piramidale, con sopra un T-95 in volo, posta all’entrata della città che recita: “Parte dei nostri cuori rimane qui per sempre. Gente di Chagan di tempi e paesi diversi. 1954 – 1994″.

Testo: Francesco Coppari
Foto: Alessandro Tesei

Se questa città disabitata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di basi militari abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente altri luoghi abbandonati del Kazakistan?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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