Ho sempre passeggiato per i prati intorno a questa struttura squadrata, una fortificazione medievale in origine, trasformata con il tempo in una cascina agricola, oggi abbandonata. Essendo in parte crollata e pericolante non avrei mai pensato fosse interessante per un’esplorazione… finché un giorno, preso dalla curiosità decido di dare finalmente un’occhiata…. il portone è aperto…. quasi un invito… Appena metto i piedi all’interno vengo catapultato indietro di quarant’anni, tutto è rimasto fermo come all’ora… nessun atto di vandalismo, nessun graffito.
Mi ritrovo in uno stanzone pieno di oggetti, cianfrusaglie ad una prima occhiata, ed invece è ricolmo di giocattoli! Da tricicli e biciclette di qualsiasi età, passeggini ed un calcetto con tanto di palline pronto all’uso. Come inizio non c’è male. Proseguendo mi ritrovo nel giardino interno, qui la struttura si capisce al volo… tre case a due piani, una centrale e due laterali. Si intuisce anche che molte stanze al piano superiore, causa crollo del tetto, non saranno visitabili. Non mi perdo d’animo ed entro nella casa principale, ad accogliermi un bellissimo salotto rustico, con tanto di comodissimo divano e bottiglie di vin… ormai aceto fatto in casa. Mi sposto in cucina, ma tutto quello che rimane é un lavandino che ha visto giorni migliori. Salgo al piano superiore, le scale reggono alla grande per mia fortuna, mi dirigo convinto verso le camere da letto ma qui un principio di infarto mi attende… in mezzo al corridoio mi accoglie in tutto il suo malinconico splendore una bellissima e logora sedia a rotelle dismessa…capirò più avanti, spulciando tra i documenti sparsi sul pavimento che apparteneva ad una anziana signora. Le camere da letto si presentano vuote e con il pavimento pronto al collasso. Decido di buttare l’occhio sul balcone centrale, la vista sull’intera cascina abbandonata è splendida, il sole alto suggerisce di fermarsi e prendere una pausa, ma l’esplorazione continua.
Scendo verso le abitazioni laterali, ma a parte le tende appese ancora alle finestre… ed un registratore di cassa (un registratore di cassa?… anche questo è il bello dell’urbex) trovo poche cose interessanti. Decido di lanciarmi in un corridoio letteralmente buio e tetro che mi porta in quello che un tempo era il vecchio garage/cantina… e qui l’ultima sorpresa della giornata! Un bellissimo motorino Dingo 3v giallo fiammante! Parcheggiato dall’82 e pronto all’uso… L’idea di uscire trionfante con il mezzo sotto il sedere è fortissima… ma preferisco uscire a piedi e non solo per dare meno nell’occhio. I nostri trofei infondo sono le foto che scattiamo, i ricordi che conserviamo e le emozioni che i luoghi abbandonati lasciano indelebili sulla nostra pelle e nella nostra anima. Un domani, forse, questa vecchia cascina diventerà la nuova casa di qualcuno oppure inesorabilmente siederà sui suoi resti affaticati e stanchi.
Se questa cascina abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di cascine abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente altri luoghi abbandonati del Piemonte?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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