Estate. Anni ’50
Per quest’anno ho deciso di passare qualche giorno di vacanza in completo relax, in un maestoso centro religioso cristiano appena costruito. Appena sceso dalla corriera mi accoglie una ripida salita, trasformata in via crucis in mezzo al bosco. Mi incammino, la struttura si intravede appena ma inizio ad incrociare alcune persone che come me vogliono concedere a loro stesse un po’ di riposo. Risalgo tutte le stazioni finché il complesso si rivela in tutto il suo splendore: bellissimo e imponente, un’oasi di pace e meditazione. È diviso in due parti ben distinte: la prima con il Santuario, tutt’altro che abbandono, ben curato, a navata unica con annessa cripta e impreziosito dagli affreschi di un noto pittore di fama internazionale. La seconda invece con il convitto-albergo a forma di nave dove si può trovare di tutto e di più: refettorio, aule, biblioteca, camere, giardino interno e cucine attrezzate.
Dopo aver salutato molti avventori appena arrivati, entro nella hall per ritirare le chiavi. “Per lei la camera 237, le auguriamo un buon soggiorno! O forse no…”. Strana frase da pronunciare come benvenuto. Aprendo la porta mi accoglie una stanza semplice ma funzionale, composta da letto singolo, scrivania e poltroncina a dondolo con annesso piccolo balcone. C’è persino un inginocchiatoio personale! Tutto molto bello ed evocativo, ma la camminata e il caldo estivo prendono il sopravvento e appena mi corico sul letto cado in un sonno profondo, mentre in lontananza sento il vociare sommesso delle persone.
“Ehi! Sveglia! Che fai? Dormi? Dai che devi continuare con l’esplorazione!”. Mi sveglio tutto sudato, al collo ho una macchina fotografica, ho uno strano oggetto in tasca che vibra e mi dice che sono nel 2023! Tutto è così diverso! La stanza è sottosopra, porta e finestre sono devastati. Mi affaccio dal balcone, sono rimasto solo nel santuario che oggi è abbandonato! Inizio a vagare per i corridoi circolari, che hanno un’aria spettrale. Sono vuoti, bui. Mi ritrovo a trasalire quando intravedo una delle tante poltroncine perfettamente al centro del corridoio, che dondola per via della corrente d’aria. Le camere su tutti e tre i piani sono perfettamente uguali, purtroppo in condizioni una peggio dell’altra. Entro nelle cucine, c’è una vecchia moka solitaria ad attendermi mentre i fornelli sono tutti incrostati dalla ruggine. Le lunghe tavolate nel refettorio aspettano pranzi e cene che non verranno mai più consumate. Alle mie spalle una piccola scalinata conduce nei sotterranei. Decido di dare un’occhiata. Seguo tutto il perimetro della costruzione, facendomi strada in mezzo ad una catasta di oggetti, compresi due calcetti con quasi tutti i giocatori decapitati. Esco dall’altra parte passando per la lavanderia. Sono nel giardino interno.. è così vuoto che i miei passi rimbombano distintamente. Le finestre aperte mi danno l’impressione di essere costantemente osservato. Attraverso una di queste entro nei piani superiori dell’ultima parte del complesso, dove mi attende la biblioteca, composta da un buon numero di libri e riviste varie perfettamente conservati. Un corridoio di collegamento mi riporta nella hall di ingresso: nessun portiere ad attendermi, la devastazione continua. Nell’oscurità mi accorgo di una seconda entrata, il passaggio che porta all’interno del Santuario abbandonato. Ma è murato, sembra di recente! Mi sento disorientato, la mia mente percepisce suoni, scricchiolii sinistri. Porte che sbattono chissà dove, rumori di passi… Entro in un vortice di sensazioni stranissime, tutto è buio intorno a me… “Signore…. signore, si svegli! Scusi se l’abbiamo fatta aspettare, la sua camera adesso è pronta! La numero 237! Le auguriamo un buon soggiorno!”. Strani sogni, di gente strana, di posti strani.
Se il santuario in abbandono ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di chiese e strutture religiose abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente altri luoghi abbandonati del Piemonte?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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