Siamo nei pressi di Brusson, a 1300 metri d’altitudine. Su uno sperone di roccia che domina la valle dell’Évançon, svetta il castello diroccato di Graines.
La struttura, secondo gli studi, risalirebbe all’XI secolo; di proprietà dell’abbazia di Saint-Maurice d’Agaune, fu infeudata a metà del 1200 dai Visconti di Aosta, poi divenuti Challant, per passare successivamente ai Savoia ed infine alla Regione autonoma Valle d’Aosta nel 1984.
Leggenda vuole che sotto il castello, oggi diroccato, sia sepolto un tesoro che però nessuno è mai riuscito a portare alle luce; quello ad andarci più vicino pare essere stato un giovane pastore. Secondo questa leggenda, una voce avrebbe indicato, in sogno, al ragazzo il punto esatto dove scavare, precisando che avrebbe dovuto ultimare le operazioni prima che il gallo cantasse tre volte. La notte successiva il mandriano sarebbe entrato in azione e, trovata la botola, avrebbe avuto accesso alla stanza del tesoro: abbagliato dallo sfarzo, oro e gemme che abbondavano a mucchi, il ragazzo avrebbe indugiato alcuni minuti. Ma la distrazione sarebbe risultata fatale: nel frattempo il gallo avrebbe cantato tre volte e la botola si sarebbe richiusa. Del pastore rimasto prigioniero nella grotta, non si sarebbe più avuta traccia.
Dal punto di vista architettonico siamo di fronte ad un castello, oggi diroccato, di epoca medioevale, al nucleo di pianta quadrangolare si affianca una cappella dedicata a San Martino di Tours, a questo è dovuto il nome originario Castrum Sancti Martini.
L’area, già protetta dalla morfologia stessa del territorio, fu ulteriormente difesa dalla cinta muraria, più volte ampliata nel tempo, fino a raggiungere in alcuni punti i dieci metri d’altezza.
Graines per la sua posizione arroccata, rimase fortezza senza mai diventare residenza dei signori Challant. Proprio per questo le strutture interne erano estremamente funzionali e prive di decorazioni, ad eccezione della cappella.
Il maniero ebbe nel medioevo notevole rilevanza strategica grazie alla sua collocazione, si trova infatti sul cammino che collega la valle centrale alla Svizzera passando per la valle del Lys, tuttavia l’area non fu mai teatro di scontri. L’ultima guarnigione a presidio del castello, composta da quattro moschettieri e due archibugieri, fu stanziata nel 1615. Successivamente la fortezza perse la sua valenza strategica militare e cadde in stato di abbandono; grazie all’intervento regionale è stata recuperata diventando un luogo turistico liberamente visitabile.
Se questo castello diroccato ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di castelli abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente altri luoghi abbandonati della Val d’Aosta?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Nato a Genova nel 1985, è un viaggiatore ed instancabile trekker.
Appassionato di fotografia, con passate esperienze giornalistiche, inizia la collaborazione con Ascosi Lasciti nel 2023.
Le sue esplorazioni preferite sono in luoghi remoti ed immersi nella natura.