
Masserie, fattorie, cascine rurali, fattorie, tenute agricole.
Le masserie è un insieme di edifici rurali adibiti ad abitazioni, ricovero animali e supporto per i titolari di aziende agricole tipiche dell’Italia Meridionale; il termine deriva dalla parola “masserizie” (suppellettili, mobili, attrezzi di uso agricolo e pastorale, depositi granari, depositi di alimenti per le persone e per gli animali) che venivano conservate e protette all’interno di grandi, tipiche costruzioni in pietra e/o in mattoni, dove vivevano Imprenditori agricoli, Proprietari di aziende agricole, contadini e pastori.
Alcune, di proprietà di famiglie di origine nobiliare e di censo elevato erano anche fortificate e munite di cinte murarie e torri difensive.
Indice
1 Storia
2 Struttura
3 In Italia
4 Resto del mondo
5 Note
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Storia
La nascita della masseria fu spesso un prodotto della colonizzazione baronale di vaste aree interne abbandonate ed incolte, negli anni tra il XVI secolo e il XVIII secolo, quando la Spagna, per approvvigionarsi dei cereali, concedeva la licenza di ripopolamento ai nobili del Regno delle Due Sicilie, i quali arrivavano a fondare perfino dei veri e propri villaggi nei dintorni della costruzione originaria.
In Puglia, in particolar modo in Valle d’Itria e nelle campagne delle province Taranto, Bari, Brindisi, Lecce e in Capitanata, nelle zone di tradizionale uso agricolo, sono sopravvissute al tempo tali costruzioni di notevole volume ed estensione spesso in abbandono, ma sempre più frequentemente restaurate e riutilizzate come aziende agrituristiche.
Masseria Sant’Angelo de’ Grecis (Abbazia di San Lorenzo) a Fasano (provincia di Brindisi)
A partire dagli anni novanta del Novecento si è diffuso il recupero di alcune di queste masserie storiche che vengono ristrutturate per adibirle ad agriturismi e a bed & breakfast. In tal modo si raggiunge anche l’importante obiettivo di garantire la salvaguardia e la conservazione di tali storici monumenti. A differenza di simili esperienze europee (i paradores in Spagna o i Relais & Châteaux francesi)[senza fonte] queste attività non sono gestite dallo Stato, ma dai privati, generalmente i singoli proprietari.
Struttura
Costituiva l’espressione di un’organizzazione economica legata alla grande proprietà terriera che alimentava anche le rendite delle classi aristocratiche e della borghesia. Le masserie erano quindi delle grandi aziende agricole abitate, spesso, anche dai proprietari terrieri, ma la grande costruzione rurale comprendeva pure gli alloggi dei contadini, in certe zone anche solo stagionali, le stalle, i depositi per i foraggi e i raccolti, i locali per la lavorazione dei prodotti ( caseificio e frantoio).
La masserie ripropone lo schema della casa con corte agricola di tradizione mediterranea; di questa ha in comune quasi sempre il recinto, costituito da un muro alto e fortificato, e un unico ampio spazio centrale (corte o cortile) anche con funzione di aia, su cui si affacciano gli ingressi dei vari edifici di residenza e lavoro. Nelle masserie più recenti il perimetro fortificato è meno evidente e il recinto è più ampio. Infatti le masserie hanno avuto molte trasformazioni nel tempo, soprattutto tra il XIX e il XX secolo, per adeguare le masserie al gusto e alle esigenze dei proprietari per cui non sempre vi sono leggibili le forme originali, e a volte sono state trasformate in ville di residenza estiva dai proprietari più recenti, trasferendo altrove i locali di lavoro e di residenza del personale agricolo delle masserie.
Masserie Salatino in Mottola (TA)
Le poche aperture e finestre rivolte verso l’esterno delle masserie sono sormontate dalle “Caditoie”, aperture poste sui muri perimetrali del tetto dalla cui “bocca” si facevano cadere pietre e altri materiali pesanti che cercavano d’impedire l’accesso all’interno dei locali. Una porta grande d’ingresso sbarrata da un robusto portone permetteva l’accesso al grande cortile anche alle carrozze e ai carriaggi da trasporto. In genere una parte dell’edificio a scopo abitativo aveva uno o più piani alti nei quali abitava il “padrone” e la sua famiglia. I piani bassi delle masserie erano adibiti all’uso abitativo dei contadini e come depositi delle provviste e dei foraggi. All’interno del cortile vi erano anche le stalle per i cavalli o per i muli, per i bovini, ovini e suini, nonché i locali per polli, conigli e volatili vari di allevamento. Altri locali servivano per il deposito degli attrezzi da lavoro e come ricovero di carrozze e carri agricoli. Il forno e le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana permettevano la completa indipendenza da paesi e villaggi. Nelle masserie più importanti era presente anche una piccola chiesa. Masserie abbandonate.
In Italia
Masserie San Michele (fine XVII secolo) a Polignano a Mare (Bari)
Sono molto diffuse nel sud Italia e in maniera particolare in Puglia (ad esempio le Masserie di Fasano), ma anche in alcune zone della Campania, in particolare l’Irpinia, il basso Sannio, in Basilicata centro-orientale, soprattutto nella parte alta dell’altopiano murgiano, dell’estrema Calabria settentrionale, dell’entroterra centrale della Sicilia e dell’Abruzzo e Molise.
Resto del mondo
Edifici simili alle masserie sono rinvenibili nella Spagna meridionale (Andalusia) e nell’America Latina (haciendas di epoca coloniale).