
sotteranei agg. e s. m. [dal lat. subterraneus, der. di terra «terra» col pref. sub- «sotto-»]. – 1. agg. a. Che sta, che si trova sotto terra, sotto il livello del suolo: passaggio s.; un bacino s., un fiume s.; una caverna s.; ferrovia s. (anche sostantivato, la sotterranea), lo stesso che metropolitana; fauna e flora s. o ipogea, v. ipogeo. b. estens. Dell’oltretomba: il mondo s.; Rapian gli amici una favilla al Sole A illuminar la s. notte (Foscolo). c. In senso fig., profondo, cavernoso, tale che sembri uscire di sotto terra: una voce sotterranea. Più com., interiore, segreto, non confessato o non apertamente dichiarato: sentimenti s.; nutriva una s. speranza di ritornare un giorno al suo paese; o nascosto, subdolo, che non appare: con manovre s. è riuscito a ottenere il suo scopo. 2. a. agg. Di ambienti e locali costruiti sotto il livello del piano stradale e per lo più senza luci all’esterno: stanze, cantine s.; deposito, magazzino sotterraneo. b. s. m. Complesso dei locali sotterranei e catacombe di un edificio, situati al disotto del livello del terreno circostante, e destinati a servizî, depositi, cantine e altri simili usi secondarî: i s. di un antico castello; un tempo il s. di questo palazzo era adibito a prigione. ◆ Avv. sotterraneaménte, sotto terra, per via sotterranea: le acque del torrente scorrono sotterranei. catacombe Cimiteri sotterranei, soprattutto cristiani, ma anche ebraici. sotterranei, catacombe, La sepoltura sotterranea fu limitata ai luoghi in cui la natura del terreno lo permetteva e costituì soprattutto un mezzo di economizzare lo spazio, utilizzandolo anche in profondità. Anche i sotterranei e catacombe.
Il nome deriva da quello (ad catacumbas, probabilmente dalla designazione greca κατὰ κύμβας «presso le grotte» o «nell’avvallamento») sotterranei e catabombe di uno dei complessi cimiteriali cristiani di Roma, situato tra il 2° e il 3° miglio della via Appia (nel luogo su cui sarebbe sorta la basilica di S. Sebastiano), veneratissimo per la Memoria degli apostoli Pietro e Paolo (i cui corpi vi furono traslati per un certo periodo dopo il 257). Nelle vicinanze si trovava il cimitero ufficiale della Chiesa romana da papa Zefirino in poi (cimitero di Callisto), con i sepolcri di papi del 3° e 4° secolo. È leggenda, non anteriore al 6° sec., che i cristiani si rifugiassero nelle catacombe durante le persecuzioni e che allora regolarmente e ordinariamente vi fosse celebrato il culto nei sotterranei e catacombe .
Presenti in molte località italiane (Napoli, Siracusa ecc.), a Malta, in Africa settentrionale, le catacombe sono particolarmente numerose a Roma, ove il terreno di tufo granulare si prestava bene allo scavo di ipogei e gallerie. Le catacombe costituivano una vasta rete, intersecandosi ed estendendosi a diversi livelli, per una lunghezza spesso di vari chilometri, lungo le vie consolari, talora a considerevole distanza dalla città in sotterranei e catacombe. Nelle pareti delle gallerie di sotterranei e catacombe (dai cristiani chiamate cryptae) erano scavate le tombe, loci o loculi, cavità rettangolari, chiuse con lastre di marmo o con mattoni, atte a contenere uno o due, o anche tre corpi, disposte orizzontalmente nel senso delle gallerie e sovrapposte nel numero permesso dall’altezza della parete; alcune tombe si distinguevano perché sormontate da una nicchia (arcosolia). Ai lati delle gallerie si aprivano ambienti più ampi (cubicula), che talvolta sotterranei e catacombe contenevano la tomba di un martire o erano destinati al culto commemorativo dei defunti, e vere e proprie basilichette ipogee, come la cappella greca nelle catacombe di Priscilla o la Cripta dei papi nelle catacombe di Callisto. Vediamo i sotterranei e le catacombe.