Matteo Montaperto è fotografo e autore per Ascosi Lasciti dal 2015. Ha partecipato alla realizzazione dei libri Italian Urbex (2018) e Paesi Fantasma (2019). A più riprese è stato protagonista di alcune mostre fotografiche a tema “abbandono edilizio”, con il collettivo Ascosi Lasciti o singolarmente. Svariate volte è stato portavoce del movimento Urbex sulle stazioni radiofoniche locali in eventi pubblici territoriali. Qui tutte le sue pubblicazioni online.

Matteo nasce il 24 aprile in un fresco giorno di primavera inoltrata a Negrar, un piccolo paradiso del vino nel bel mezzo della Valpolicella. I suoi genitori, sin da piccolo, lo educano alla visione di vecchi film comici in bianco e nero ai quali Matteo preferisce talvolta i celebri cartoni animati Disneyani. Insomma Walter Chiari supera la sirenetta Ariel e Totò abbatte di netto Aladdin.
Per fortuna, in ogni caso, Basil l’Investigatopo non verrà mai più scalzato da nessuno in classifica…nemmeno dal mito Raimondo Vianello. Ma questa è un’altra storia. Si avvicina sin da piccolo anche alla fotografia grazie alla vecchia Nikkor del suo papà, il quale gliela fa usare con prudenza consentendogli di scattare numerose (pessime) fotografie a pellicola. La macchina fotografica viene momentaneamente accantonata a favore del vero grande amore di Matteo: il basket. Questo sport gli regala molto sin da giovanissimo.
Supera selezioni su selezioni ed arriva ad essere quasi contrattualizzato da una squadra professionista quando un brutto problema fisico gli arresta definitivamente la carriera. Attività agonistica abbandonata, l’amore per lo sport…mai!
La scuola superiore che sceglie si rivela dopo il secondo giorno un fallimento totale! Supera senza essere bocciato tutti e cinque gli anni di istituto tecnico informatico e per questo ringrazia tutti gli innumerevoli compagni di classe che vanno decisamente molto peggio di lui.
Grazie alla sua mitica professoressa di italiano, però, si riavvicina al cinema e viene spronato (sempre da questa santa donna) ad intraprendere la carriera di attore nella capitale. Matteo si reca a Roma e in qualche anno si imbottisce di cinema, teatro, musica e fotografia.
Frequenta l’università, l’accademia di recitazione e negli spazi di tempo notturni si decida alla sua nuova Nikon D3100 (un piccolo ma fortunoso regalo da parte dei genitori). Organizza subito una prima mostra nella sua “bella Verona” (cit. Shakespeare) e viene incoraggiato a proseguire la carriera di fotografo da tutti i commenti positivi che riceve in merito.
Si specializza grazie a dei corsi universitari nella fotografia di reportage e sul bianco e nero…non riuscendone più a separarsi. Al momento è un fotografo professionista che si occupa di matrimoni, backstage e moda. Al contempo, ovviamente, porta avanti la sua carriera da attore tra teatro (tanto), radio (abbastanza) e cinema (molto poco). Partecipa a Zelig con il suo trio comico “Due e mezzo” e calca alcuni palcoscenici importanti. Ci sarebbe un sacco di altro da dire su di me… (ebbene sì…concludo la biografia in prima persona non me ne vogliate).
Rispondo alla classifica di rito? Come volete!

capisaldi dell’arte:
Fotografia: Robert Doisneau
Teatro: Gigi Proietti
Televisione: Walter Chiari
Cinema: Jim Carrey
Scrittura: Gabriele D’Annunzio
Musica: Fabrizio De Andrè
Pittura: Magritte
Sport: Paolo Maldini
Personaggio contemporaneo: Fabio De Luigi

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