

Fin dal tempo dell’Impero Romano i soldati erano alloggiati in edifici appositamente costruiti detti castrum, i cui resti permangono in Roma e nei territori della penisola italica, ma anche in luoghi scarsamente “romanizzati” come l’attuale Regno Unito, (come Housesteads e Vindolanda l’attuale Chesterholm).
Caserma abbandonata.
Dopo la caduta dell’impero romano, l’edificazione militare riprese nel X secolo con la realizzazione di molti piccoli castelli destinati a contrastare le incursioni degli Ungari e, contemporaneamente, ad offrire rifugio alla popolazione delle campagne.
Quartiere militare esterno al Castello di Medole, con merlature ghibelline, di epoca federiciana
Nelle vicinanze di tali castelli, durante le continue fasi guerresce del medioevo, furono costruiti i quartieri, ovvero ampi complessi edilizi realizzati sulla tipologia conventuale a “corte chiusa”, generalmente in zone caratterizzate da una produzione agricola sufficiente soddisfare i bisogni della truppa nei periodi di acquartieramento (quartiere d’inverno) o durante le fasi di arruolamento e concentramento. Le truppe, di volta in volta radunate per le guerre, venivano alloggiate presso i quartieri, mentre le guarnigioni dei castelli erano stabilmente alloggiate nei corpi di guardia interni alle fortificazioni.
Dei quartieri medievali restano in Italia poche testimonianze, in quanto la relativa stabilizzazione politica avvenuta in seguito alla Guerra di successione spagnola li rese in gran parte superflui e furono convertiti all’uso civile. Frazionati in varie unità abitative o produttive, costituirono il nucleo originario degli attuali centri storici nelle molte cittadine sviluppatesi dopo il medioevo.
Con la rinascita degli eserciti permanenti si hanno i primi esempi di caserme modernamente intesi, che riprendono i tipi costruttivi a corte, caratteristici dell’edilizia destinata all’alloggio di un grande numero di persone come ad esempio i conventi. Caserma abbandonata.
Esigenze di tipo igienico spinsero nel corso del XIX secolo ad abbandonare definitivamente il tipo a corte in favore dei tipi a padiglioni. Queste caserme erano costituite da una serie fabbricati isolati (mono o plurifunzionali), che potevano essere orientati più liberamente consentendo un migliore irraggiamento solare, e meglio ventilati grazie all’assenza di corti chiuse.
Peraltro, nel tempo, le funzioni tipicamente militari hanno ceduto il posto anche ad altre funzioni di carattere para-militare e non. Ad esempio in Italia tipiche sono, da questo punto di vista, le caserme dei carabinieri o della guardia di finanza le quali, pur appartenendo a forze di carattere militare, tuttavia adempiono a funzioni che non sono di difesa militare in senso tradizionale, ma di tutele e prevenzione nel campo dell’ordine pubblico e nell’attività di repressione dei reati tributari. Sfuggono totalmente alla logica di carattere militare le caserme dei vigili del Fuoco e le strutture residenziali o semi-residenziali facenti capo alla protezione civile. Anche in questi casi si utilizza la terminologia “caserma” perché, dal punto di vista strutturale, non ci sono moltissime differenze rispetto a quelle di tipo militare.
Caserma abbandonata.