Era da molto tempo che addocchiavamo questo hotel abbandonato.
Cercavamo di capire se fosse visitabile e in quale modo. Da qualche anno ci eravamo accorti della sua cessata attività, guardando attraverso i vetri velati dalla polvere.
Voci del posto parlavano di aspettative eccessive dei proprietari, in proporzione alla posizione infelice del locale adiacente ad una graossa e inquinante raffineria.
Le stesse voci hanno da sempre riferito presunte attività criminose nell’edificio, dopo il suo abbandono, motivo per cui avevamo scelto di non approfondire.
L’occasione si presenta solo quando riusciamo a radunare un corposo gruppo di esplorazione :
è sempre consigliabile agire in compagnia, quando si penetra in posti presumibilmente malfamati.
Il vicinato osserva spesso e l’ansia cresce in misura al timore di incontri spiacevoli, una volta all’interno del ristorante.
Intrufolarsi è facile, attraverso uno dei varchi già aperti, ed una volta dentro si può constatare subito quante poche persone siano passate da qui.
Di spacciatori nemmeno l’ombra. Danni interni, pochi.
Il luogo è rimasto sospeso nella sua inviolata bellezza. Solo un evidente strato di polvere e il disordine di alcuni vani, ricordano che la struttura è inutilizzata da molti anni, altrimenti verrebbe naturale prenotare una camera.
Molte finestre e porte sono sfondate e non sono state cambiate.
Grazie a ciò, si può passare da una nicchia all’altra, scoprendo gli altri servizi di cui l’albergo era fornito : da un lato la pizzeria-ristorante e, nel seminterrato, il vecchio pub.
Fa piacere vedere che gli sciacalli non si siano ancora impossessati di tutto e che i vandali non abbiano distrutto o imbrattato le stanze. La tavernetta è ancora addobbata a festa ed i colorati preparativi non sono stati sgombarati né riordinati.
Probabilmente c’è stata una grande festa di chiusura, dopo la quale nessuno è tornato a pulire, magari consapevole del futuro indegno dell’intero locale.
Troviamo panche accatastate e palloncini sgonfi.
Sui muri e sulle pareti, dozzine di foto sparse, vecchie di alcuni anni, mostrano come il posto fosse assai frequentato nel periodo più florido.
Le camere ai piani superiori sono quasi tutte chiuse e nelle poche stanze aperte troviamo tracce di brevi permanenze, che zingari e senzatetto han provveduto a sfruttare come mini appartamenti.
AL.T.

Fondatore ed admin di Ascosi Lasciti, creato per radunare alcuni tra i migliori esploratori urbani, da sempre innamorato dei luoghi dimenticati. Vincitore di numerosi premi internazionali in ambito documentaristico e reportaggistico. Si occupa essenzialmente di videomaking, fotografia e graphic design.