Questo articolo è un vademecum, non certo esaustivo, per darvi qualche dritta sull’atterzzature e l’abbigliamento necessari a muovere i primi passi nel mondo urbex (cos’è?).
Chi già lo pratica da qualche anno conosce bene la differenza fra un’esplorazione improvvisata con abbigliamento casuale, ed una ben studiata abbigliati al giusto modo.
Approcciarsi all’hobby dell’esplorazione urbana richiede una certa preparazione. Per iniziare ad esplorare servono varie doti, che si possono affinare e migliorare col tempo: la forma fisica, che aiuta parecchio, in quanto ci saranno molte situazioni dove necessiterete di una discreta agilità, il coraggio, che vi permetterà di spingervi oltre, la prudenza, che vi permetterà di non andare oltre, la capacità di ricerca e l’occhio allenato che vi permetteranno di trovare nuovi posti, la diplomazia, con cui potrete provare a contrattare luoghi con altri esploratori, e tante altre. Ma per quanto riguarda abbigliamento ed equipaggiamento, con una spesa accettabile ed affrontabilissima, potrete iniziare già da un ottimo livello.
Oggi inizierò ad elencarvi alcuni di quelli che a mio avviso dovrebbero essere i MUST di ogni esploratore.
1) GUANTI
Perchè iniziare con i guanti, vi chiederete voi.
Perchè è una delle cose più utili ed allo stesso tempo più tralasciate nell’abbigliamento di chi fa urbex. Ho quindi deciso di metterli ad inizio lista così da farveli ricordare per bene.
I guanti sono davvero utilissimi, e non dovrebbero mai mancare nel nostro equipaggiamento. Dovete sempre tenere presente che il tatto è uno dei sensi che più utilizziamo, e in ambiente urbex è quello che ci mette più a rischio. Siamo costretti ad arrampicarci su superfici sporche o pericolose, con possibilità di trovare vetri rotti, chiodi, scorpioni, ragni e tante altre piccole cose a cui non sempre si fa caso. Un buon paio di guanti può tutelarci, e anche permetterci di non lasciare impronte digitali se vogliamo rivedere il motto storico di “prendi solo foto e lascia solo impronte” e farlo diventare “prendi solo foto e non lasciare impronte”.
Ci sono varie tipologie a prezzi molto vantaggiosi. Personalmente io prediligo i guanti tagliati che lasciano due falangi scoperte. In termine di protezione sono ovviamente peggiori, ma permettono una migliore sensibilità se siete fotografi e avete bisogno di toccare tastini o schermi touch. Fra i miei modelli preferiti, economici, molto robusti e allo stesso tempo non fastidiosi, ci sono i guanti militari mezze dita. In questo caso vi consiglio di portarvi un igienizzante per mani, da impiegare ogni volta che si tocca qualcosa di sporco, prima di rimettere le dita sulla vostra macchina fotografica.
Per chi invece preferisse la copertura completa e una protezione di alto livello, anche sulle nocche, senza dover rinunciare troppo alla sensibilità, consiglio questi guanti tattici firecut verdi.
2) PANTALONI
Qui si apre un mondo. Ci sono innumerevoli tipologie di pantaloni adatti a fare urbex, e la scelta di questo capo è sempre molto soggettiva. Mi limiterò quindi ad elencare le caratteristiche che secondo me dovrebbe avere un buon pantalone da urbex:
Robustezza, in quanto può capitare di infilarsi in mezzo ad un roveto, ed il tessuto deve essere abbastanza spesso o fitto da non danneggiarsi e allo stesso tempo difenderci dalle punture. Stessa cosa vale se dobbiamo arrampicarci su muretti o cancelli arrugginiti.
Larghezza di cavallo, perchè dobbiamo essere liberi di fare ogni tipo di movimento. Un pantalone troppo attillato e fashion rischierebbe di strapparsi sotto il cavallo o ci impedirebbe di alzare ed allargare troppo le gambe, risultando uno spiacevole impedimento.
Colore, perchè ovviamente non dobbiamo dare nell’occhio. Sconsigliatissimi colori sgargianti e innaturali. Di solito opto per i classici verde militare, sabbia o mimetico.
Fra i pantaloni in mio possesso, ho alcune paia che prediligo. Questi li adoro perchè oltre ad avere tutte le caratteristiche sopraindicate, sono forniti di varie tasche e buttano benissimo come modello… a volte li uso anche per andarci in giro normalmente. Si tratta dei PMC Multicam.
Altro ottimo modello, meno “figo” del precedente, ma estremamente performante, l’operativo ACU.
Questo qui invece è un pantalone particolare, impermeabilizzato, adatto per chi ama sotterranei, melma, luoghi allagati o comunque umidi. A me è capitato di doverli utilizzare giusto un paio di volte e mi sono trovato benissimo. Trattasi dei pantaloni Follow me.
3) CALZATURE
Le scarpe costituiscono un altro importantissimo tassello del nostro abbigliamento urbex. Conosco molte persone che se ne vanno allegramente in giro per luoghi abbandonati con scarpe da tennis, converse, o addirittura in ciabatte da mare (cosa che è capitata anche al sottoscritto, ma fortunatamente senza alcuna conseguenza). Vero è che non esiste una regola, ed ognuno può trovarsi bene con uno o l’altro paio di scarpe, ma a mio avviso ci sono solo due tipi di calzature che ci permettono di stare abbastanza tranquilli e di non correre troppi rischi nei luoghi che esploriamo: anfibi e scarpe da trekking. Gli anfibi offrono una sicurezza di alto livello, sono resistenti, robusti, idrorepellenti, con la suola aderente… ma pesanti. Le scarpe da trekking sacrificano un pò di robustezza guadagnando qualcosa in leggerezza. Anche qui dipende dai gusti personali. Io alterno a seconda del tipo di luogo che devo visitare, ma di solito vado con scarpa da trekking.
Tra gli anfibi posso suggerirvi questi anfibi Magnum Centurion, con il rinforzo alla caviglia e la punta rinforzata:
Riguardo le scarpe da trekking, che prediligo rispetto agli anfibi, considerato il rapporto qualità/prezzo, vi consiglio questo intramontabile ed economico scarponcino Quechua.
Per il momento basta così. Vi suggerisco, in extremis, di portare con voi sempre una mascherina (ffp3 possibilmente) per filtrare l’aria dalle particelle di amianto e le polveri sottili, specialmente i soggetti fortemente allergici.
Spero di avervi dato qualche consiglio utile su che tipo di abbigliamento comprare per iniziare a fare urbex. Ricordandovi banalmente che l’abbigliamenti non vi protegge dari rischi legali di questo tipo di attività, perciò è nostro dovere morale scoraggiarvi dal prendere iniziative individuali senza i dovuti iter legali.
Se ti è piaciuto scoprire l’abbigliamento urbex, ecco una lista di articoli su altre curiosità del mondo urbex.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti ci spingiamo in luoghi pericolosi o inagibili per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage. Per poter prendere parte attiva senza rischi a questa missione, iscriviti nostro gruppo, oppure, se l’impegno che vuoi prestare è maggiore, supportaci e tesserati alla nostra associazione. Potrai beneficiare di contenuti esclusivi e materiale inedito.
Per essere sempre aggiornato sulle nostre ultime esplorazioni, basta iscriverti al nostro nuovo canale Youtube oppure seguirci sulla nostra pagina Facebook, tra le più grandi community urbex in Italia, e sul nostro profilo Instagram, tra i più seguiti in tutto il mondo sul tema dell’abbandono ed

Fondatore ed admin di Ascosi Lasciti, creato per radunare alcuni tra i migliori esploratori urbani, da sempre innamorato dei luoghi dimenticati. Vincitore di numerosi premi internazionali in ambito documentaristico e reportaggistico. Si occupa essenzialmente di videomaking, fotografia e graphic design.